la mia passione: la danza

« Older   Newer »
  Share  
jeja3389
icon12  view post Posted on 9/9/2009, 14:55




La danza per me non è solo un semplice sport o una disciplina, per me la danza è qualcosa di speciale, un'arte fantastica con cui poter esprimere i miei sentimenti,
le mie emozioni…

E' difficile spiegare cosa sia la danza perché quando si balla si prova una gioia talmente grande che niente al mondo può essere uguale...

Nella danza tu puoi andare a rifugiarti quando vuoi perché lei è sempre la non ti lascerà mai sola, ho capito solo dopo che per diventare una grande ballerina bisogna fare dei sacrifici, ma nonostante questo alla fine di tutto lei ti regala una sensazione molto bella: la soddisfazione.

Il termine danza deriva da un’antica radice sanscrita, il cui significato originario è tensione: tensione muscolare, tensione della colonna vertebrale, del respiro, ed al tempo stesso, tensione dell’uomo tra cielo e terra e dell’anima verso il suo Dio. La danza è energia vitale, creativa, è espressione completa della persona, è pratica di consapevolezza corporea ed in quanto tale può divenire via di guarigione, regola di vita o anche via di accesso ad una dimensione di assoluto.
Si può considerare danza un evento psicopatico, perché attraverso il corpo, nella sua totalità, vengono espresse emozioni, sensazioni che determinano un cambiamento nella persona, la quale avverte un ampliamento delle proprie potenzialità percettive, partecipando ad un percorso creativo, individuale e collettivo. Si tratta di un viaggio alla ricerca della propria identità, riscoprendo le proprie radici, che mette l’uomo contemporaneo in relazione con popoli lontani.
La danza è un potente ed antichissimo canale di espressione, che attraverso la sua lunghissima storia ha perso in alcuni periodi, la sua funzione fortemente comunicativa per poi ritrovarla nella danza moderna.

DALLA DANZA PRIMITIVA AI TEMPI MODERNI

LA DANZA PRIMITIVA
Per gli uomini primitivi la danza era un rito: serviva a creare un contatto con le divinità ed era un insieme inscindibile tra corpo e spirito. Anzi, più si riusciva a perdere la percezione del proprio corpo, lasciandosi andare verso uno stato di trance e più la danza aveva raggiunto il suo scopo. Era un’attività che aveva una fortissima valenza sociale e soprattutto religiosa: infatti i rituali più importanti (come il matrimonio, la caccia, la morte) erano officiati tramite delle danze che coinvolgevano l’intera comunità.

LA DANZA NELLA CULTURA GRECA E ROMANA
La danza continua ad essere nelle grandi culture classiche un fenomeno di “massa”, legato ai riti propiziatori o alle grandi festività in onore di un Dio. Erano danze di folla, sfrenate con cui il popolo si liberava dal peso della povertà o da un’esistenza difficile; giorni e giorni di festeggiamenti dove il corpo, il movimento e quindi la danza erano protagonisti di primo piano. Può sembrare strano ma ci sono delle grosse somiglianze con il fenomeno moderno delle discoteche, dove la musica fortemente ritmata crea delle forti suggestioni ipnotiche e dove si ricerca il contatto fisico con le altre persone.

LA DANZA NEL MEDIOEVO
Con l’avvento della religione cristiana, la danza venne ritenuta una manifestazione peccaminosa dove protagonista assoluto era il corpo, quindi il male. Viene così a cadere quel legame originario che legava indissolubilmente la danza alla religiosità ed al rito comunitario. Dal medioevo in poi diviene una disciplina rigidamente regolata da leggi e ferree imposizioni. Bisogna aspettare addirittura il ‘900 perché la danza riacquisti il suo valore “primitivo”.
Ma nel Medioevo non andò completamente perduta un’intera tradizione, che fu mantenuta viva dal lavoro di mimi e menestrelli e buffoni che giravano l’Europa con le loro opere. Fu così che la danza acquisì un forte legame con la musica e la letteratura, divenendo quasi una suddita delle due arti principali. La danza popolare nel medioevo ha delle caratteristiche di follia ed è spesso legata all’idea della morte o del diavolo.

LA DANZA NEL RINASCIMENTO
E’ in questo periodo che nasce l’idea di coreografia. Quando venne scoperta la prospettiva nella pittura, nacque una nuova attenzione al concetto di spazio e fu così che anche nella danza si sentì il bisogno di un nuovo approccio verso la memorizzazione di passi, basati su regole ben precise.
E’ proprio nel Rinascimento che nasce una nuova importantissima figura professionale: il maestro di danza. Fu proprio nelle corti che la danza divenne un fenomeno importantissimo, che addirittura arrivò a condizionare le regole sociali. I passi, i gesti, le giravolte e gli inchini divennero il modo di comunicare ciò che non era possibile o non era permesso dire a voce.

LA DANZA NEL SEICENTO E I PROFESSIONISTI
Per molti secoli la danza fu un fenomeno rivolto a tutti, dove non esisteva una vera e propria distinzione tra ballerini professionisti e semplici amatori. Fu nel ‘600, in particolare in Francia, che nacque la prima accademia di danza, l’Académie royale de danse. Nel 1672 un italiano ormai naturalizzato francese, Giovanni Battista Lulli, divenuto Jean Baptist Lully, venne nominato direttore dell’Accadémie e fu solo allora che divenne un’istituzione pienamente professionale.
Il minuetto è la danza simbolo dell’epoca: fatta di passi leziosi, inchini e scivolate, corrispondeva alla “danza nobile” e richiedeva una grande maestria nell’esecuzione.

LA DANZA NEL SETTECENTO: IL SECOLO DELLE DONNE
Il settecento vide l’apparizione in scena delle danzatrici, che avevano imparato il mestiere nelle accademie e che ora divenivano richieste e ricercate più dei colleghi maschi. Furono proprio le donne a riportare nella danza un carattere fortemente sensuale e dai salotti aristocratici la danza incominciò a spostarsi anche nei caffè della borghesia e degli intellettuali.
L’invenzione del pianoforte (1711) cambiò però il destino della danza: la musica del piano e le coreografie con intreccio, che richiedevano doti e abilità sviluppate, portarono le scuole di balletto a formare danzatori sempre più abili e dotati.


LA DANZA NELL’OTTOCENTO: È ANCHE IL VALZER E IL BALLETTO
L’ottocento è caratterizzato dal valzer, che rappresentò il desiderio giovanile ed inebriante, il ritmo espansivo, l’esuberanza del secolo. Il valzer proviene da una danza contadina veloce, semplice e vigorosa, in contrasto con la delicatezza del minuetto. Per noi contemporanei il valzer è una danza dal sapore antico e tradizionale, ma allora fu un fenomeno esplosivo legato alla nuova generazione e visto con malevolenza dai più anziani. E’ come la nascita dell’hip-hop a confronto della danza classica. Una danza popolare, legata al ritmo e alla vigorosità delle membra più giovani, al confronto di un ballo d’élite ed aristocratico.
L’ottocento è anche il secolo della “ballettomania”. Soprattutto in Russia, il balletto e le ballerine diventano dei veri e propri idoli. Il balletto classico diventa una delle tendenze culturali più seguite ed amate.
Fu l’apoteosi letteraria della fiaba a creare il mito intorno al balletto romantico dell’ottocento. La Giselle e il Lago dei cigni furono le tappe fondamentali di crescita del balletto; poiché nascono alcune delle tecniche e delle tradizioni di danza che influenzano tuttora il nostro modo di ballare, come ad esempio,grazie all’invenzione di Blasis: l’attitude=atteggiamento (Una posa in quarta piegata in dietro,in aria; vale a dire che il corpo è in equilibrio su una gamba tesa, mentre l'altra è alzata dietro e piegata all'altezza dei reni. Il braccio della gamba a terra è alla seconda posizione, mentre quello della gamba alzata è a corona.), che prende spunto da una statua classica e che dà la sensazione del sollevarsi da terra di un corpo senza pesantezza;e come ad esempio grazie a Maria Taglioli: l’uso per la prima volta delle scarpe con le punte.

IL NOVECENTO:L’ESPLOSIONE
Il ventesimo secolo è un’officina in fermento di esperimenti sulla danza.
L’America inizia a fare capolino sulla scena, con un’artista straordinaria: Martha Graham. La sua rivoluzione nella tecnica segnò la nascita della New Dance americana ed influenza ancora oggi le scuole di danza di tutto il mondo. L’ascesa della danza negli Stati Uniti raggiunse il suo apice quando Gorge Balanchine, riconosciuta la forza creativa della danza nel nuovo mondo, raggiunse l’America ed a New York fondò la più grande compagnia di balletto del mondo, il New York City Ballet.
Sulla scena americana incomincia a fare scalpore il musical e danza, musica e recitazione si fondono in uno dei generi di spettacolo più riusciti e seguiti.

LA DANZA AI GIORNI D’OGGI:L’INTERVENTO DEI MASS MEDIA
L’impatto dei media sulla nostra cultura è stato stupefacente ed ha cambiato il modo di “fare arte”, nella musica, come nella pittura, come nella danza. Il cinema è entrato nei teatri e nel balletto, le coreografie sono state inglobate dalla televisione; a volte è stato un incontro fruttuoso, a volte uno sfacelo totale.
La danza del ‘900 ha avuto degli artisti coraggiosi e pieni di talento, che si chiamano fra gli altri, Pina Bausch, Merce Cunningham, Meredith Monk, Alwin Nikolais.
Alcuni di loro continuano a trasferire il proprio messaggio al nuovo secolo, dove la danza è spesso relegata ad una televisione che ci trasmette solo piccole mosse e sguardi leziosi. Ma la danza è una manifestazione troppo intensa del corpo e dello spirito per rimanere vincolata a processi mediatici troppo semplicistici.
Occorrerebbe far tornare la danza ad essere non più solo un fenomeno di intrattenimento, ma un’arte capace di incidere nel nostro tempo.

LA DANZA E LE SUE CATEGORIE

LA DANZA JAZZ
La danza jazz è l’insieme di vari stili e tecniche di danza. Anticamente questo termine indicava una tradizionale danza della comunità afro-americana ma ha preso spunto anche da altre civiltà: ha ereditato il movimento europeo che ha affinato e contribuito all’eleganza nel movimento, e quello africano che ha dato l’impulso ritmico e il fascino primitivo. Il termine "danza jazz" viene usato per descrivere un tipo di movimento in continua evoluzione proprio perché legato ai cambiamenti della cultura: dalle danze sociali degli anni Venti allo sviluppo delle danze teatrali, fino ad arrivare ad oggi con l'hip hop e il Funky jazz.

LA DANZA POPOLARE
Le danze popolari sono l'espressione delle diverse comunità locali, un tempo agricole o montanare. Nei Paesi dove sono sopravissute alla modernizzazione, assieme al repertorio musicale a loro necessario, sono danzate con molta vivacità e ultimamente sono tornate a diffondersi anche al di fuori dei confini locali e tradizionali.

LA BREAK-DANCE
Vero nome B-boying o Breaking, questa danza non-accademica nasce nelle strade del Bronx (nelle periferie americane di New York) intorno al 1975 ad opera di giovani afroamericani che avevano avuto problemi con la società, influenzati dalle innovazioni musicali di Dj Kool Herc. Unica forma di danza che svolge la propria ricerca artistica in ambienti popolari e grazie ad essi propone una modalità estetica che entra in pieno contatto con lo spettatore.

LA DANZA MODERNA
La danza moderna si è sviluppata all'inizio del Novecento nel Nord Europa e negli Stati Uniti d'America con le espressioni libere iniziate da Isadora Duncan. Si è poi definita con varie tecniche grazie a Martha Graham, e altre ballerine.

LA DANZA CONTEMPORANEA
La danza contemporanea prosegue la rivoluzione attuata dalla danza moderna a favore di nuove espressioni corporee, che talvolta comprendono anche la recitazione di testi.



QUESTA è UNA PARTE DELLA MIA TESINA DI MATURITà AL LICEO LINGUISTICO...

CHE NE PENSATE????????????????????????????????????????????????????????????????????????????


 
Top
Phlebotomy Certification
view post Posted on 29/12/2010, 03:54




Couldnt agree more with that, very attractive article
 
Top
1 replies since 9/9/2009, 14:55   5305 views
  Share