saluti per il miticò rè della sceneggiata mario merola, saluti per il miticò rè della sceneggiata mario merola

« Older   Newer »
  Share  
CUCCIOLADIGIGI
view post Posted on 14/11/2006, 13:31 by: CUCCIOLADIGIGI




L'ultimo saluto a Mario Merola

di Alessandro Ciampa

Se ne è andato. Senza sbattere una porta, senza lasciare una lacrima, senza neppure commuoversi con quelle sue mani tremanti che parevano volessero afferrare l’aria. Non era una sceneggiata, questa volta no, lo si era capito da tempo, il cuore di Mario Merola aveva smesso di lottare, ed alle 21.30 della giornata di domenica ha smesso di battere. E’ con lui forse è morta mezza Napoli, quella Napoli ricordata in tutto il mondo per le canzoni, per la sua semplicità, e per la caratteristica di commuovere e far parlare di se. Lo volle conoscere Bill Clinton, chiese di lui Bono degli U2: da figlio di un modesto ciabattino, ad ambasciatore della Napoli dimenticata, questo è stato il grande Mario Merola.

Non vogliamo essere ridondanti, e far da eco a tutte le testate giornalistiche e televisive, che dalla nottata di ieri non hanno fatto altro che riprodurre la stessa nenia registrata, sempre le medesime parole, come se fosse un atto dovuto, quasi scontato, ma sicuramente non sentito. Non stiamo qui a ricordare chi era o cosa ha fatto, perché per lui parlano i fatti, parla la storia, parla la popolarità e ciò che ha rappresentato per tre generazioni; per lui parlano i volti della gente rattristata in una nottata che i più hanno passato nel ricordo e nel dolore, come se fosse un parente stretto. Ha scritto Gigi D’Alessio a Carosone, “nata finestra a’ Napule si è chiusa”, e se Renato era un grandissimo, lo stesso dicasi per Mario Merola, criticato ed amato, bistrattato e venerato, come solo i grandi sanno essere.

Cala il sipario sulla sceneggiata, sui quei “50 anni” di voce forte, aggressiva, decisa, ma mai cattiva, una voce di denuncia, una voce che tutti i napoletani, soprattutto quelli sparsi per il mondo, hanno fatto propria, e queste “lacrime napulitane”, che lui aveva dedicato a tanti concittadini, ora sono per lui, nel ricordo di un simbolo, di un faro, che sarà insostituibile. “A 'napule aggiu fatte tutt'e cose, si 'marrapuose nun a fa suffrì, miettele sempre rint'a na canzona comme pe cinquant'anne aggie fatt' ì, e quan' 'ncontra a chi ne parle male, cantale sta canzona e po capi'”.

Ciao Mario, nel mio ricordo, e di tutti quelli di chi ti vorranno ricordare attraverso i commenti di questo articolo, ciao e grazie, per aver fatto parlare di Napoli in tutto il mondo per aspetti diversi a quelli per i quali oggi siamo sulla bocca di tutti. Ciao Mario, “No, senz'e te fernesce Napule”; “niscune te puo' assumiglia', l'e' ritte sempe Napule e mammà, ma ce vuo tu, pecche' tu si papa'”.

13/11/2006

Attached Image: 10617_2sm.jpg

10617_2sm.jpg

 
Top
37 replies since 13/11/2006, 13:24   542 views
  Share