si resterò nei nostri cuori x sempre.........grazie mario!!!!!!!!
Mario Merola. Centinaia di messaggi su internet. Programmi intasati per scaricare i "file" delle canzoni
Voci dall´universo web: "La tua musica nel cuore"
Gianni Valentino
La pigrizia sarebbe un peccato che non merita perdono. L´evento è talmente eccezionale che non si può restare passivi. Si deve partecipare alla cerimonia funebre per Mario Merola: chi può, fisicamente. Chi non può, virtualmente. E così persino l´universo digitale si ingolfa di richieste di canzoni e di lettere d´amore per l´ex stivatore del porto. Sono già due giorni che risultano intasati i programmi con cui abitualmente i naviganti del web scaricano file musicali: E-mule e Bearshare, dall´altro ieri, fanno registrare code interminabili per chi vuole accaparrarsi i classici di Merola. Chi cerca la hit scritta dal prefetto Pino Giordano, "Chiamate Napoli 081", resta in lista d´attesa addirittura per una intera nottata.
Ma la scomparsa di Merola è qualcosa che continuerà ad andare oltre per mesi e mesi. Oltre i limiti geografici e oltre quelli del comune sentire. I napoletani all´estero vogliono essere tutt´uno con il loro maestro e dall´Europa, dagli States e dall´America Latina sono tantissimi a lasciare messaggi nello sterminato mondo del web. In loro soccorso, è andato il portale
www.musicanapoletana.com, che ha raccolto pensieri dall´Olanda, dal Brasile e da New York. Peter Ciani, dall´Australia, sostiene che «Mario è stato il vero cesellatore ed esportatore della musica partenopea in tutto il mondo. Addio Mario anche da me. Nell´ultima nostra conversazione telefonica - rivela - Mario lamentava lo smarrimento della vera canzone napoletana». A sfondo artistico le righe che un ammiratore che preferisce non essere citato invia dal Brasile: «Per molti anni ho lavorato con importanti artisti napoletani, da Peppino Di Capri a Eduardo De Crescenzo. Ma la mia ammirazione smisurata va a Mario Merola. Ringrazio Dio che ha inviato tra noi un artista come Mario. Quello stesso Dio, oggi lo vuole in paradiso». Qualcuno cita alcuni dei pezzi più famosi di Merola, "Cient´anne" e "Ll´urdemo emigrante". Luciano Somma ricorda che «se per i napoletani Napoli è una mamma, Mario Merola ha rappresentato il papà. Anche se oggi è morto la sua voce ci seguirà ovunque». Dalla Svizzera e dall´Olanda, ieri si auguravano che «a mezzogiorno i napoletani che abitano lontano dall´Italia potessero osservare un minuto di silenzio». Mentre proprio al rintocco delle 12, nel Santuario del Carmine Maggiore, una folla alzava le braccia per cantare l´ultimo Padre Nostro.
Emilio Fortunato Russolillo, presidente del Comitato per gli italiani all´estero: «È una grande perdita per noi napoletani che viviamo da decenni fuori dal nostro paese d´origine». Enrico Caruso spera che «dopo quest´ombra il sole ritorni sulla nazione per sempre». Infine Lina, dall´Australia: «Voglio fare le mie condoglianze a tutta Napoli e specialmente a te, caro Gigi D´Alessio, che sono sicura scriverai un omaggio per il tuo caro amico Mario». C´è pure chi sente una profonda affinità, nonostante la diversa provenienza: «Sono Giuseppe Geraci di Palermo. Caro Mario, mi mancherai tutta la vita perché vivo con le tue canzoni. Mi associo ai tuoi familiari cari nel dolore e nella rabbia». Nella memoria di chi ieri mattina era ai funerali, però, resteranno soprattutto loro. I feticisti. Quelli che una volta che il carro funebre si è allontanato verso il cimitero Nuovissimo di Poggioreale hanno saccheggiato le corone di fiori estirpando anche le dediche. Orgogliosi della reliquia che nessun altro avrà